Giovanna d’Antiochia

Stemma degli Hohenstaufen

Giovanna di Svevia (o Giovanna di Antiochia) nacque circa nel 1280 e fu moglie di Cangrande I della Scala, Signore di Verona.
Era figlia di Corrado Caputo di Antiochia, Conte di Alba, e di Beatrice Lancia.

Il padre, Corrado di Antiochia (o Corrado Caputo) nacque a Palermo nel 1242 ed era uno dei nipoti dell’Imperatore Federico II di Svevia. Era figlio del principe Federico d’Antiochia e di Margherita Conti dei Conti di Poli, nipote di Papa Innocenzo III.
Alla morte di suo padre Federico, nel 1256, ereditò il feudo di Anticoli e Piglio nei dintorni di Roma, oltre a conquistare possedimenti in Abruzzo, Molise e Calabria.

La madre, Beatrice Lancia nacque nel 1240 a Messina, ed era figlia di Galvano Lancia, a sua volta figlio del Principe Corrado Lancia dei duchi di Baviera, Conte di Fondi.
Galvano fu primo Signore di Longi e di Brolo, Conte del Principato, Conte di Fondi, Principe di Taranto e di Salerno, Vicario Imperiale in Toscana, Conte di Butera. Nominato giustiziere di Sicilia dall’imperatore Federico II di Svevia nel 1240, ricevette da costui anche la podestà di Padova, che ebbe dal 1242 al 1244.
Nel 1256 ricevette da Manfredi di Svevia (I Re di Sicilia) la nomina a vicario di Toscana, conte del Principato di Salerno, Grande Maresciallo e Capitano Generale del Regno. In seguito ottenne altri feudi in Campania e Sicilia.
Aveva sposato in prime nozze Girola dei Fieschi conti di Lavagna e in seconde nozze Margherita di Ocra della stirpe dei conti dei Marsi, da quest’ultima ebbe Beatrice che sposò nel 1258 Corrado di Antiochia, nipote dell’imperatore Federico II di Svevia.

Giovanna giunse a Verona nel 1308 presso la sorella Costanza, moglie di Bartolomeo I della Scala, nel lungo viaggio che avrebbe dovuto portarla a sposare un nobile di Germania (o di Scozia, secondo alcune fonti), che non aveva mai visto.
Cangrande della Scala ebbe modo di incontrarla anni prima a Roma, quando i due erano solo fanciulli. Rivedendola nell’occasione della sua breve sosta a Verona, se ne invaghì ed il viaggio ebbe termine nel palazzo del giovane signore, il quale praticamente la rapì, considerando dovere d’italiano impedire che sì rara gemma avesse a finire lontana dalla patria. I due si sposarono subito.

L’unione di Cangrande e Giovanna durò tutta la vita; lei però non poté contare sulla fedeltà dello sposo, che da altre donne ebbe otto figli, mentre da lei nessuno che si sappia essere arrivato alla pubertà. Giovanna però, per la gentilezza d’animo e per la cultura ricevuta nella casa del padre Corrado, era in grado di amare Cangrande per i veri valori del suo animo generoso e del suo nobile spirito.

Due sorelle di Giovanna furono anch’esse spose di nobili Scaligeri: Costanza, detta “Antiochietta”, che come si è detto fu sposa di Bartolomeo, fratello maggiore di Cangrande, e Imperatrice, sposa di Federico della Scala, Signore della Valpolicella e cugino di Cangrande e Bartolomeo.

Dopo la precoce morte del marito Cangrande della Scala (1329), Giovanna visse ancora a lungo presso i palazzi scaligeri, assieme ai discendenti della dinastia che dominarono Verona successivamente.

Morì a Verona nel 1352.

Secondo alcune fonti l’origine del titolo “d’Antiochia”, sembra risalga a Federico d’Antiochia (1222/1224 – Foggia, 1256), vicario generale imperiale in Toscana dal 1245 al 1250 e podestà di Firenze, che nacque da una relazione tra l’Imperatore Federico II e una donna, che la tradizione ha identificato come una musulmana originaria di Antiochia, motivo per il quale il rampollo Hohenstaufen sarebbe stato identificato con quell’appellativo. Secondo Enrst Voltmer (1995), invece, Federico nacque da una donna, di nome Maria o Matilde, della nobile famiglia siciliana “d’Antiochia”.

Secondo altre fonti l’origine pare derivare dal toponimo medievale del luogo, che già prima dell’anno 1000 figura tra i possedimenti del monastero di Sant’Erasmo al Celio, con il nome di “Fundus Antikuis” (verosimilmente da Ante Colles, “davanti ai colli”), dove si stabilì Corrado.

FONTI:

  • Mario Carrara, Gli Scaligeri, Varese, Dell’Oglio, 1966.
  • Pompeo Litta, Famiglie celebri d’Italia. Scaligeri di Verona, Torino, 1835.
  • Ernst Voltmer, Federico d’Antiochia, in: Dizionario Biografico degli Italiani (Treccani) online
  • Compendio della cronologia Scaligera: (Appendice II. al viaggio di Teodoro Hell), Treviso,1841
  • Alberto Meriggi, Corrado I d’Antiochia. Un principe ghibellino nelle vicende della seconda metà del XIII secolo, Urbino, 1990.
  • Christian Sperle, König Enzo von Sardinien und Friedrich von Antiochia. Zwei illegitime Söhne Kaiser Friedrichs II. und ihre Rolle in der Verwaltung des Regnum Italiae, Peter Lang, 2001.
  • Alberto Meriggi, Federico d’Antiochia, vicario imperiale in Toscana, in Federiciana, Treccani, Roma 2005 online
  • geni.com
  • http://discoverplaces.travel/it/journal-it/lifestyle-it/il-sottile-legame-fra-federico-ii-corrado-di-antiochia-e-piglio/
  • myheritage.it
  • http://www.acvancestors.com

a cura di Fabio Scolari

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