Vilfredo Federico Damaso Pareto (1848-1923) nacque a Parigi ed è considerato uno dei più illustri economisti e sociologi italiani, nonché professore di economia politica all’Università di Losanna, in Svizzera dal 1893. Pareto era affascinato da statistiche e tendenze sociali e politiche, e dall’interpretazione matematica dei sistemi socioeconomici ed osservò per la prima volta il rapporto 80/20 quando ha ricercò e analizzò le tendenze di ricchezza e di distribuzione del reddito nell’Inghilterra dell’Ottocento. Tale scoperta, le sue implicazioni e le sue implicazioni più ampie sono apparse nel libro: Cours d’Économie Politique (1896/97).
Nel 1897 Pareto creò una formula matematica per illustrare l’iniqua distribuzione della ricchezza e dimostrò che circa l’80% dei terreni in Italia era di proprietà solo del 20% della popolazione italiana. Questa dimostrazione portò alla conclusione che l’80% della ricchezza (imponibile) italiana apparteneva a un quinto della popolazione complessiva, perciò le banche si sarebbero dovute concentrare proprio su quel 20% di italiani per essere più efficienti e ottenere maggiori profitti, stabilendo indirettamente che le banche avrebbero dovuto dedicare solamente un quinto del proprio tempo all’assistenza del rimanente 80% della popolazione.
Le osservazioni di Pareto furono riprese da molti studiosi, primo fra tutti il dottor Joseph Moses Juran che nella prima metà del Novecento generalizzò quello che oggi viene chiamato il Principio di Pareto, Principio della scarsità dei fattori o Legge 80/20:
il 20% delle azioni provoca l’80% dei risultati.
Pareto testò in seguito il suo principio su altri paesi e su molti altri tipi di scenari di distribuzione, e poté confermare che il rapporto 80/20 e analoghe correlazioni numeriche in modo equilibrato avrebbero potuto essere utilizzate in modo affidabile come modello per prevedere, misurare e gestire molteplici tipilogie di effetti e situazioni.
In questo principio i numeri concreti – 80 e 20 – non sono l’elemento più importante da considerare (infatti il rapporto non deve per forza essere 80/20, ad esempio il 90% degli effetti può essere causato dal 10% delle cause, oppure il 30% delle cause porta al 70% dei risultati), ma piuttosto la nozione che gli sforzi non seguono un equilibrio rispetto al raggiungimento dell’obiettivo finale: una piccola percentuale di sforzo può produrre risultati molto buoni e la relazione tra causa ed effetto non è sempre 1:1, in quanto alcune cause hanno più peso di altre. I numeri inoltre, nella loro somma, non devono per forza raggiungere 100: i due numeri in un rapporto ottimale possono avere più di 100 o meno di 100. Ad esempio, può esistere il caso in cui il 99% del risultato è prodotto dal 15% dei fattori o quando il 75% dei risultati deriva dal 5% dei fattori. Il motivo per il quale il rapporto 80/20 è diventato quello “standard” è dovuto al fatto che sui grandi numeri rimane il rapporto più sorprendente e comunemente presente nella realtà.
Pareto purtroppo non visse a sufficienza per vedere l’apprezzamento generale e l’ampia adozione del suo principio: sembra non essere stato particolarmente efficace nel divulgare la propria teoria al di là degli ambiti accademici, cosicché fu lasciato ad altri esperti come Joseph Moses Juran e George Kingsley Zipf sviluppare e perfezionare le teorie di Pareto per renderle in seguito fruibili e popolari nei settori degli affari e della gestione aziendale.
AMBITI DI APPLICAZIONE
Il Principio di Pareto trova applicazione in una moltitudine di ambiti e discipline. Per esempio:
- L’80% dei profitti di un’azienda è prodotto al 20% dei suoi clienti;
- L’80% delle vendite di un’azienda è generato dal 20% dei suoi prodotti;
- L’80% delle vendite di un’azienda viene effettuato dal 20% del personale di vendita;
- L’80% delle vendite viene effettuato al 20% dei clienti;
- Il 20% dei dipendenti guadagna l’80% del reddito;
- Il 20% dei difetti riscontrati nei prodotti generano l’80% dei problemi da fronteggiare;
- L’80% dei reclami registrati da un’azienda sono fatti dal 20% dei suoi clienti;
- Il 20% dei prodotti prende l’80% dei posti sugli scaffali;
- Il 20% delle proprie convinzioni regola l’80% dei propri comportamenti;
- L’80% del traffico dati è generato sul 20% dei siti web;
- L’80% dei visitatori di un sito vede solo il 20% delle pagine;
- Sul 20% delle strade avviene l’80% di tutti gli spostamenti;
- L’80% delle volte mettiamo solo il 20% dei nostri vestiti;
- L’80% delle chiamate viene effettuata da e verso il 20% dei contatti in memoria;
- Circa l’80% delle risorse mondiali sono consumate dal 20% dei paesi del Mondo;
- L’80% della ricchezza minerale della terra è prodotta da meno del 20% della superficie terrestre;
- L’80% del valore di un libro può essere ricavato dal 20% del suo contenuto;
- l’80% delle persone usa il 20% delle funzioni del suo cellulare e in generale della tecnologia;
- l’80% di chi va in pizzeria sceglie meno del 20% delle pizze proposte;
- l’80% dei noleggi di Netflix è fatto dal 20% dei titoli in catalogo.
Nel settore informatico il Principio di Pareto può facilitare gli sforzi di ottimizzazione. Microsoft, per esempio, ha notato che concentrandosi sul 20% dei bug (quelli più comunemente segnalati dagli utenti) l’80% dei crash del sistema può essere eliminato.
IBM fu la prima azienda americana a mettere in pratica quanto scoperto da Pareto rendendosi conto che l’80% del tempo passato sul computer veniva speso nell’eseguire il 20% del codice operativo e, da qui, l’intuizione di riscrivere il software e facilitarne l’utilizzo rendendo così i computer IBM più rapidi di quelli della concorrenza.
Nel campo della salute e della sicurezza, si può usare il principio di Pareto per dare priorità ai rischi. Supponendo che il 20% dei rischi possa portare all’80% degli incidenti e degli infortuni, ci si può concentrare sull’eliminazione di tali rischi.
Nell’ambito dell’assistenza sanitaria il 20% di tutti i pazienti rappresenta l’80% della spesa sanitaria totale.
In ambito formativo, quando vengono progettati programmi di apprendimento per adulti:
- Il 20% del contenuto del corso è quello effettivamente centrale e su cui concentrare l’insegnamento; non serve focalizzarsi eccessivamente sul restante 80%.
- Di tale contenuto, solo il 20% deve essere conoscenza teorica, mentre l’80% deve essere conoscenza applicata e applicabile sul lavoro.
- Progettare, per quanto possibile, l’80% di apprendimento sincrono e il 20% asincrono.
Uno dei corollari derivanti dal Principio di Pareto è che la maggior parte delle cose nella vita non sono distribuite equamente e che, se non controllati, faremo inevitabilmente sempre più attività che richiedono sempre più tempo e che portano a risultati sempre meno rilevanti: un effetto che l’economista David Ricardo ha formulato come Legge dei rendimenti decrescenti.
Il Principio di Pareto è stato recentemente ripreso anche da Perry Sink Marshall, che lo ha applicato al mondo delle vendite aggiungendo una considerazione ulteriore: se è vero che il 20% dei clienti rappresenta l’80% dei ricavi, per Marshall, all’interno di quel 20% iniziale, è di nuovo applicabile la regola 80/20.
In effetti il Principio di Pareto può essere applicato anche a livello micro, osservando la vita di tutti ogni giorno:
- La maggior parte delle telefonate che facciamo sono rivolte a una piccolissima quantità di persone;
- Trascorriamo gran parte del nostro tempo con la stessa piccola cerchia di persone rispetto a quelle che conosciamo, ed oggi, nell’era dei social, questa cosa è ancora più evidente, in quanto interagiamo sempre con una ristretta cerchia di contatti rispetto a quelli che sono i nostri effettivi collegamenti;
- Pensiamo ai vestiti che abbiamo rispetto a quelli che indossiamo: quante volte mettiamo la stessa camicia o giacca rispetto alle altre che teniamo in armadio?
- Qual è il numero di applicazioni che abbiamo sui nostri telefoni rispetto al numero di applicazioni che effettivamente usiamo?
Il Principio di Pareto viene anche solitamente associato ad altri metodi di gestione del tempo, come ad esempio il Principio di Eisenhower.
APPLICAZIONI PRATICHE
Dal punto di vista prettamente teorico, il Principio di Pareto può trovare applicazione pratica in qualsiasi settore: dalla formazione scolastica e accademica, alla vita di tutti i giorni. La Legge 80/20 risulta particolarmente adatta per quei settori professionali che presentano scadenze serrate, permettendo di focalizzare gli sforzi nella maniera più efficiente possibile e di portare a termini gli incarichi nei tempi stabiliti ed è estremamente utile nel portare rapida chiarezza rapida a situazioni complesse, soprattutto quando si devono mettere a fuoco il problema e la soluzione.
La società in cui viviamo ci ha imposto la mentalità del “fare di più per ottenere di più” e spesso ci si ritrova tra mille responsabilità, sommersi dalle cose da fare e sembra di perdere le redini della propria vita e più si prova a fare tutto, più poi ci si sente sfiniti e soffocati. Utilizzando il Principio di Pareto però ci si concentra sul come ottenere “di più con meno”, ovvero canalizzando le proprie energie sulle cose che contano e agendo di conseguenza. Una volta definite e ridimensionate le cose meno importanti ed eliminate le attività che rubano solo tempo, si avranno più tempo e risorse per focalizzarti sulle cose veramente importanti.
Anche nella vita privata di tutti i giorni ci sono molte mansioni che devono essere svolte in breve tempo e nella maniera più efficiente possibile: se per esempio amici o familiari vi avvisano che di lì a poco passeranno a farvi visita, rimane poco tempo per rimettere a posto la casa. Se normalmente per mettere tutto in ordine e svolgere tutte le faccende domestiche sono necessarie tre ore, nel caso di una visita con scarso preavviso, spesso non si ha più di un’ora. Per questo motivo, seguendo quanto il Principio di Pareto, conviene dare subito priorità a quelle faccende che contribuiscono al benessere degli ospiti, come raccogliere gli oggetti e i vestiti in giro per l’appartamento, mettere i piatti sporchi nella lavastoviglie e pulire il tavolo, sistemare le stanze maggiormente utilizzate con gli ospiti come il salotto, il bagno e la sala da pranzo.
Come insegnare una lingua ad uno studente? In un normale vocabolario base ci sono oltre 250.000 parole, ma per leggere e capire un testo scritto sono necessarie circa 5.000 parole, mentre per intrattenere una conversazione base ne servono ancora meno. Ovviamente le parole di uso più comune sono le più utili. Imparare 250.000 parole dando loro la stessa importanza richiederebbe moltissimo tempo, senza contare che imparare le parole più rare non darebbe particolari benefici. Ha pertanto senso concentrarsi sull’obiettivo e creare un corso volto ad insegnare circa 3.000-5.000 parole.
Il Principio di Pareto ha ovviamente una grande applicabilità nello sport e nell’allenamento. In questo ambito, la regola 80/20 assume questa forma: l’80% dei risultati dell’allenamento proviene dal 20% del tempo passato in palestra. Nell’ambiente del fitness le persone chiedono programmi di allenamento che diano risultati uguali o migliori in tempi minori ed in questo senso sono stati sviluppati allenamenti specifici.
IL CASO APPLE
Molte volte l’80% è funzionale al resto. Prendiamo il fatturato in percentuale derivante dalle vendite di Apple del terzo trimestre 2009:
- Computer: 39,9%
- iPod: 17,9%
- iPhone: 20,3%
- Altro: 21,9%
Sommando le prime tre voci, Computer, iPod e iPhone, si avrà un 78,1%. Nella voce Altro si avrà il rimanente 21,9%. Ed ecco il riscontro della Legge 80/20.
Cosa c’è però all’interno della voce Altro? Ci sono vendite di accessori, di periferiche, di software e altro ancora. Ciò risulta essere funzionale alle altre tre voci, anche se ovviamente bisogna vendere un numero importante di cuffie, per ottenere lo stesso guadagno dato dalla vendita di un singolo iPod (confermando il Principio 80/20).
Inoltre, più della metà della voce Altro è dato dalle vendite dell’Apple Store, il negozio on-line di Apple che vende musica per gli iPod e software per gli iPhone. Pertanto, se è vero che ci vogliono decine di applicazioni vendute on-line per realizzare il guadagno di un singolo iPhone, senza tali applicazioni non sarebbe certo il telefono irresistibile che oggi invece è, non giustificandone l’elevato prezzo e la sua attuale posizione dominante sul mercato.
SU COSA LAVORARE
L’obiettivo della regola scoperta da Pareto è quello di raggiungere il maggior risultato con il minor sforzo, poiché spesso viene investito parecchio tempo negli incarichi con priorità minore. Con le giuste priorità e una migliore gestione del tempo è tuttavia possibile impostare il lavoro in maniera più efficiente e mirata.
La Legge 80/20 risulta essere molto versatile: può infatti essere utilizzata nella propria vita privata, nello studio e nel lavoro per una migliore gestione del tempo. L’importante è sapere quale attività contribuisce maggiormente al raggiungimento dei proprio obbiettivi, in modo da riuscire a dare la giusta priorità alle varie mansioni.
Quella che per esempio va fatta è l’analisi di una giornata media, annotando le attività svolte, il risultato di ognuna, quanto questo risultato sia importante e quanto tempo è stato impiegato per completare ciascuna attività. A questo punto si può applicare il Principio di Pareto, approfondendo le azioni necessarie per ogni singola attività, individuando il tempo potenzialmente sprecato e scegliendo quindi come procedere. È pertanto fondamentale procedere con onestà verso sé stessi e identificare quali sono le cose che fanno perdere tempo, il motivo, e se ciò è necessario per conseguire un risultato migliore.
Può essere utile porsi alcune domande:
- Quali sono le attività che portano poco valore? Come è possibile rimuoverle?
- Come si possono incentrare le energie su attività che rendono più felici e soddisfatti?
- Qual è la routine di ogni giorno? Quali sono le abitudini nocive che andrebbero eliminate? Qual è il 20% di abitudini chiave che si possono implementare o su cui focalizzarsi per ottenere l’80% di valore nella propria vita?
- Quali pensieri fanno sentire bene? Quali provocano l’effetto contrario? Quali sono le strategie che permettono di concentrare le maggiori risorse sui primi?
- Quali sono le proprie attuali relazioni? Famiglia, amici, colleghi di lavoro, conoscenti, parenti, ipotetici partner: con quali sussistono rapporti nocivi e con quali invece vale la pena di concentrare la maggior parte delle risorse perché ci trasmettono felicità?
- Se ogni giorno si potesse portare a termine solamente un obbiettivo sulla lista delle proprie da fare, quale sarebbe l’obiettivo che avrebbe la maggior influenza positiva sulla propria vita?
Va pertanto identificato un percorso, perché ogni obbiettivo ha quattro diverse possibili modalità che si possono intraprendere per raggiungerlo:
- Basso sforzo → Basso risultato
- Alto sforzo → Alto risultato
- Alto sforzo → Alto risultato
- Basso sforzo → Alto risultato
Un esempio a livello scolastico potrebbe essere:
- Basso sforzo → Basso risultato: lo studente studia all’ultimo minuto;
- Alto sforzo → Alto risultato: lo studente partecipa a tutte le lezioni, ma non presta attenzione e non si concentra quando studia;
- Alto sforzo → Alto risultato: lo studente partecipa a tutte le lezioni e presta attenzione; studia ogni giorno e memorizza tutte le possibili domande e risposte;
- Basso sforzo → Alto risultato: lo studente partecipa alle lezioni chiave e comprende i punti focali degli argomenti, identificando le potenziali domande che potrebbero venir fatte informandosi sui compiti precedenti, dai compagni e parlando con il professore. Studio attraverso l’utilizzo di tecniche quali le mappe mentali.
Ovviamente il quarto percorso è quello che più desiderabile e quello che meglio utilizza la Legge 80/20.
Il Principio di Pareto si può applicare a molti aspetti della vita lavorativa:
- Riuscendo ad individuare quale 20% del proprio tempo produce l’80% dei risultati della propria attività, si potrebbe dedicare più tempo a tali attività e meno tempo alle altre.
- Identificando le caratteristiche del 20% dei propri migliori clienti (che rappresentano l’80% dei propri introiti), si potrebbe andare alla ricerca di più clienti come loro e aumentare notevolmente le vendite e i profitti.
- Una volta individuato quale 20% delle attività quotidiane crea più valore e felicità, si può investire più tempo in questo 20% e tagliare o delegare l’80% delle attività che danno poco o nulla in cambio.
In ambito aziendale, se si analizzano i clienti, probabilmente si evidenzieranno i valori presenti nel grafico seguente, considerando però che i clienti attuali e potenziali non sono tutti uguali e richiedono diversi tempi e risorse da dedicare. Sia i valori delle vendite che le marginalità (e pertanto anche i clienti stessi) possono essere classificati in tre categorie:
- Categoria A: dove il 20% dei clienti genera l’80% dei ricavi e/o delle marginalità
- Categoria B: dove il 30% dei clienti genera il 15% dei ricavi e/o delle marginalità
- Categoria C: dove il 50% dei clienti genera il 5% dei ricavi e/o delle marginalità
Risulta pertanto palese che gli sforzi, le energie, i costi ed il tempo da dedicare devono essere coerenti con quanto evidenziato dal grafico, altrimenti si avrà una gestione inefficiente dell’attività commerciale, dove si sperpera inutilmente tempo con i clienti della categoria C e trascurando invece quelli più proficui delle categorie A e B.
Il Principio di Pareto è anche un ottimo strumento per valutare il rischio aziendale, in quanto alcune aziende, in particolar modo quelle di piccole dimensioni, sono esposte alla dipendenza eccessiva da grandi clienti, che possono coprire il 50% dei ricavi o addirittura dipendono da uno o pochissimi clienti.
Nell’ambito commerciale, buona parte delle aziende produce una vasta gamma di prodotti e servizi e, quando per qualche motivo le cose non vanno bene, hanno la tendenza a peggiorare la situazione ampliando le linee di prodotti, de-focalizzando quando invece dovrebbero concentrarsi sul potenziare quelli migliori. Fare uno studio di questi rapporti di distribuzione è il primo ed indispensabile passo per razionalizzare, ridimensionare, abbattere il rischio e aumentare i risultati. Talvolta in effetti è sufficiente una rapida analisi di questa regola nel magazzino, nei fornitori, nei clienti, nei prodotti, per rivelare notevoli opportunità per ridurre in modo drastico gli effetti negativi e aumentare significativamente i vantaggi positivi.
Il Principio di Pareto applicato in qualsiasi ambito aziendale aumenta l’efficacia e l’efficienza in qualsiasi situazione in cui c’è “troppo” di qualcosa: troppi costi, troppe non conformità, troppi reclami, troppi clienti che si perdono, ecc.
Il punto fermo è che per avere risultati diversi è necessario cambiare le proprie abitudini.
Esistono quattro modi per aumentare la propria produttività, ovvero per conseguire maggiori risultati in minor tempo:
- Fare certe cose di più;
- Fare certe cose di meno;
- Iniziare a fare qualcosa che prima non si stava facendo;
- Smettere di fare qualcosa che prima si stava facendo.
Prendendo in considerazione i primi due punti, il Principio di Pareto permette di determinare cosa fare di più e cosa fare di meno:
- Individuare le attività di massimo valore, ovvero quel 20% di cose che vengono fatte ogni giorno e che contribuiscono per l’80% al valore del proprio lavoro;
- Individuare le attività di minor valore, ovvero quell’80% delle cose che vengono fatte ogni giorno e che contribuiscono in minor misura al valore del proprio lavoro;
- Dedicare maggior tempo alle attività di alto valore;
- Delegare o eliminare quanto più possibile le attività di minor valore.
IL DIAGRAMMA DI PARETO
Il Diagramma di Pareto è un grafico che rappresenta l’importanza delle differenze causate da un certo fenomeno ed è utile a visualizzare gli elementi rilevanti di un sistema.
Il diagramma è composto da una serie di barre la cui altezza contiene la frequenza o l’impatto dei problemi: sulla linea delle ascisse sono indicate le cause e sulla linea delle ordinate è indicata la loro incidenza in percentuale. Il grafico è utile per analizzare le dinamiche di una tipologia di attività e per accorparle secondo gli effetti osservati.
Con questo sistema è possibile ad esempio determinare:
- Quali sono i clienti che determinano la parte maggiore dei profitti;
- Quali sono i servizi e/o prodotti più venduti in un preciso periodo di tempo;
- Quali sono i servizi e/o prodotti che determinano i maggiori costi di fornitura e produzione;
- Quali sono i maggiori difetti e le non conformità in un sistema di produzione.
Il diagramma mette in evidenza gli aspetti più rilevanti, permettendo di visualizzare a colpo d’occhio i dati che si stanno analizzando.
La costruzione di un diagramma di Pareto parte dal dare un ordine ai dati che si vogliono analizzare: analizziamo per esempio un caso in cui 20 clienti generano l’80% del fatturato di una azienda e li ordiniamo in maniera decrescente in base all’incidenza del fatturato che generano.
A questo punto ritorniamo alle categorie A, B e C di cui si è parlato in precedenza.
Nella prima colonna della tabella sono indicati i clienti, nella seconda colonna il fatturato annuo generato da ciascuno dei clienti nel corso del periodo analizzato, nella terza colonna l’incidenza percentuale del fatturato originato da ogni cliente rispetto al fatturato complessivo e nella quarta colonna è indicato il dato progressivo dell’incidenza del fatturato. Risulta pertanto evidente la proporzione che sta alla base del Principio di Pareto e di conseguenza si potrà realizzare il seguente diagramma:
IL PARADOSSO DELL’OTTIMIZZAZIONE CONTINUA E L’OTTIMO PARETIANO
Il Principio di Pareto presenta anche un paradosso.
Ritornando nell’ambito aziendale, se nel breve periodo si decidesse di tenere il 20% dei clienti con l’obbiettivo di sviluppare l’80% del fatturato o tenere solo il 20% dei prodotti in quanto da soli genererebbero l’80% delle vendite, si otterrebbe una riduzione dei costi e dell’impegno, il fatturato si ridurrebbe solo di 20% e “magicamente” costi ed energie impiegate si ridurrebbero dell’80%. Sostanzialmente si lavorerebbe molto meno pur mantenendo un margine di guadagno molto elevato, oppure, nel caso della riduzione della quantità di articoli, si fatturerebbe comunque molto mantenendo al minimo i costi di infrastrutture.
Nel medio periodo però, ripetendo la stessa analisi, ci accorgerebbe che la relazione 80/20 si è concretizzata di nuovo. Si potrebbe ripetere all’infinito questa analisi, per scoprire che, come in un frattale, la relazione 80/20 (o comunque con rapporti molto simili) si mantiene fintanto che i volumi statistici sono quantomeno significativi.
A livello statistico, perciò, risulta molto interessante comprendere come il rapporto 80/20 potrebbe governare le proprie azioni ed è necessario prestare attenzione a quanto tale analisi possa influire sulla riorganizzazione di una strategia aziendale: le variabili che incidono sulla scelta del numero dei prodotti, sul mantenere anche clienti piccoli anche con costi più elevati, vanno necessariamente selezionate con cura, in termini di opportunità, di andamento del mercato, di fluttuazioni della domanda, ecc. Maggiori saranno tali variabili e maggiore sarà quello che potremmo chiamare “compromesso valutativo”, ovvero il corretto equilibrio corretto delle proprie scelte. Pertanto, variabili quali l’incertezza del mercato, la fidelizzazione dei clienti, la speranza che i piccoli clienti crescano, la scelta dei prodotti nuovi, l’opportunità di mercati nascenti e altro, arriveranno ad un punto di compromesso definibile come “Ottimo Paretiano”, nel quale nessuna variazione in aumento o in diminuzione potrà portare ad un effettivo miglioramento della situazione scelta.
RISCHI ED ERRATE INTERPRETAZIONI DEL PRINCIPIO DI PARETO
Il Principio di Pareto ha lo scopo di ottimizzare quelle mansioni che rimangono necessarie nonostante generino meno (o nessun) profitto, così che occupino il minor tempo possibile. Un eventuale utilizzo errato può portare ad attribuire un’importanza troppo bassa ad una gran parte dei lavori da svolgere.
Esistono alcuni errori tipici in cui ci si imbatte di frequente nell’applicazione del Principio di Pareto:
- Il Principio di Pareto può essere visto come uno strumento molto utile per renderci più efficaci e farci risparmiare molto tempo, ma è fondamentale capire che non è una scorciatoia per fare di meno: se Michelangelo avesse dipinto l’80% della Cappella Sistina nel 20% del suo tempo e avesse lasciato in bianco il 20% della struttura, il Papa qualche rimostranza l’avrebbe avuta; dopotutto doveva pur sempre realizzare il 100% del suo capolavoro! Il Principio di Pareto afferma piuttosto che concentrandosi sulle azioni che danno i maggiori risultati e riducendo o delegando quelle che non lo fanno, è possibile moltiplicare la propria produttività complessiva.
- Viene erroneamente sostenuto che con il 20% del tempo investito si raggiunga l’80% in più del risultato rispetto al normale, portando così la resa al 100%. Questa è ovviamente un’interpretazione erronea, dove le cifre che vengono sommate portando al 100% sono due aspetti diversi e separati. L’impegno e il rendimento non sono la stessa cosa e non possono quindi essere sommati tra loro con tanta facilità. Per generare il 100% della resa è necessario impegnarsi al 100%. Tale interpretazione serve solo ad alimentare false speranze, decisamente troppo ottimistiche, i cui risultati richiedono invece un impegno ben maggiore. Comprendere quindi il funzionamento del principio di base è insufficiente ad evitare mal interpretarne l’utilizzo.
- Si potrebbe erroneamente essere portati a pensare che sia sufficiente ridurre tutte le mansioni al solo 20%. Anche in questo caso è importante non fare confusione: molti dei lavori da svolgere non portano direttamente all’obiettivo, ma comunque sono necessari per arrivarci (per esempio scrivere o rispondere alle e-mail) e, benché possano sembrare un elemento irrisorio e di scarsa rilevanza per il successo di un’azienda, sono comunque imprescindibili.
Analizziamo ora un corollario dell’assunto che l’80% dei guadagni di un’azienda è generato dal 20% dei clienti: la conseguenza è che il rimanente 20% dei guadagni è generato dall’80% dei clienti. Perché allora concentrarsi anche su così tanti piccoli clienti per avere un ritorno economico non all’altezza? Fondamentalmente perché sono comunque necessari. Quell’80% di piccoli clienti, se ben serviti, effettuerà l’80% del passaparola positivo della propria attività, ed un pacchetto clienti ampio è importante soprattutto in eventuali momenti di crisi: avere 1000 clienti piuttosto che averne solo 200 (il 20%), per quanto redditizi siano, fa la differenza, anche perché buona parte di quei 1000 è tolto alla concorrenza.
IL CORRETTO UTILIZZO DEL PRINCIPIO DI PARETO
Il Principio di Pareto è molto utile per avere una fotografia di una situazione. È un punto ottimo di partenza per effettuare delle valutazioni. Spesso però si trovano opinioni che inducono a pensare che tale principio dica da solo cosa fare, come procedere, che indichi il punto di arrivo, cosa continuare a svolgere e cosa tagliare. Ciò è errato. Ogni strumento ha la propria utilità ed il Principio di Pareto può essere utile ed importante nel prendere decisioni, sta però a noi valutare correttamente e coscientemente i dati, approcciandosi con la giusta flessibilità di valutare, di volta in volta, caso per caso, cos’è meglio per il nostro gruppo, per la nostra azienda, per noi stessi.
FONTI
- Barbieri Anna – https://www.headvisor.it/principio-di-pareto
- Bertuccini Luca – https://coachlucabertuccini.it/legge-di-pareto/
- Caparello Alessandra – https://www.wallstreetitalia.com/principio-di-pareto/
- De Domenico Anthea – https://www.dyndevice.com/it/news/come-applicare-il-principio-di-pareto-all-apprendimento-ELN-235/
- Fais Anna- https://organizzatessen.it/il-principio-di-pareto/
- Fontana Riccardo – https://www.ilkaizen.com/principio-di-pareto/
- Leiva Leonardo – https://www.lifelabcoaching.com/quello-che-nessuno-dice-sulla-legge-di-pareto/
- Paparo Fulvio – https://www.eqmc.it/pareto-il-principio-regola-80-20/
- https://www.technogym.com/it/newsroom/principio-di-pareto-regola-80-20-vita-allenamento-efficiente/
- https://www.ionos.it/startupguide/produttivita/il-principio-di-pareto/
- https://thecoachingway.it/pnl/il-principio-di-pareto-piu-risultati-in-meno-tempo/