Il 5 aprile del 2019 mi sono laureato alla triennale di Scienze delle Formazione nelle Organizzazioni dell’Università di Verona.
Certo, portare contemporaneamente avanti un’attività di consulenza come libero professionista con centinaia di clienti da seguire, assieme ad un percorso di studi universitario non è stato facile, ma l’impegno, l’interesse e la voglia di farcela hanno prevalso.
Appena concluso il percorso triennale non presi particolarmente in considerazione di fare in seguito una magistrale, tant’è che quando venne il momento di scrivere la tesi, chiesi al mio relatore, l’esimio Prof. Riccardo Sartori, più o meno di quante pagine sarebbe dovuta consistere il testo e mi disse “una trentina” …ecco la trentina furono le pagine della sola bibliografia, a cui ne aggiunsi altre centotrentasette di scritto effettivo! Dopotutto, pensai che non avrei scritto altre tesi universitarie in vita mia, valeva quindi la pena farla bene, come sarebbe piaciuta a me.
Alla fine dell’estate del 2019, alcuni mesi dopo la laurea, per mera curiosità, mi chiesi comunque quali corsi magistrali avrebbero potuto essere interessanti e andai a sbirciare un po’ in internet. A Verona non trovai nulla che facesse al caso mio, perché i corsi muovevano soprattutto nel campo della formazione, cosa però che avevo già studiato e, come forse avrà capito chi legge i miei articoli, sono una persona poliedrica e mi piace spaziare fra molteplici discipline. Trovai alla fine un corso magistrale a Padova che sembrava interessante, che univa la psicologia all’ambito sociologico. Mi appuntai il nome del corso, ma nel modo in cui mi appunto molte cose che vorrei approfondire: sapendo che probabilmente non avrò mai il tempo di farlo.
Tornai quindi a dedicarmi a tempo pieno al lavoro e, pur attraversando le difficoltà note a tutti degli anni 2020 e 2021, ricevetti delle ottime gratificazioni, facendo anche in breve tempo diversi passaggi di carriera.
Nella tarda estate del 2021, per un serie di strani collegamenti mentali, mi tornò in mente quel corso magistrale di cui lessi un paio d’anni prima. Stavo economicamente meglio di quando feci la laurea triennale e avevo concluso anche diversi altri percorsi personali extralavorativi e mi dissi “proviamo a riguardare com’era quel corso?”: era il pomeriggio del 25 agosto e non avrei mai immaginato che quella domanda e quel momento avrebbero dato il via ad una corsa ad ostacoli inimmaginabile!
PRIMO OSTACOLO
Andai sul sito dell’Università di Padova e cercai nei corsi di laurea magistrale dell’area psicologica quello di mio interesse, ovvero Psicologia di comunità, della promozione del benessere e del cambiamento sociale. Mi riguardai le materie ed effettivamente erano tutte di mio interesse e decisi di approfondire come funzionava l’iscrizione: le preimmatricolazioni andavano fatte tassativamente entro le ore 12.00 del 26 agosto: erano le 16.30 del 25 agosto! Non avevo giorni per riflettere e decidere, ma avevo solo poche ore per fare tutto, se avessi voluto farlo! Il lato sfidante del mio animo si attivò. Cominciai ad inserire i miei dati anagrafici, codice fiscale, indirizzo, ecc.. Completai l’inserimento delle informazioni basilari ma il sistema mi bloccò dicendomi che il mio nominativo era già presente in anagrafica ed addirittura c’era già una mail @studenti.unipd.it a mio nome. Io però non mi ero iscritto in precedenza e non avevo mai avuto una mail dell’Università di Padova. Provai a pensare a quale poteva essere il problema e l’unica soluzione che mi venne in mente fu che effettivamente nel 1995, dopo le superiori mi ero iscritto alla facoltà di Ingegneria meccanica dell’Università di Padova e in qualche modo dovevano essere rimasti i miei dati nel sistema universitario. Però le credenziali? Sì e no che nel 1995 ci fosse internet disponibile agli studenti, figurarsi se avevo una mail di ateneo! Decisi di chiamare l’assistenza dell’ufficio immatricolazioni: mi rispose una signorina molto gentile che mi spiegò che questa era una problematica comune dei vecchi iscritti e che ci avrebbe pensato lei a sistemare i dati e ad inviarmi le credenziali nel giro di pochi minuti, e così effettivamente fu. Riuscii ad entrare nella mia area personale sul sito dell’ateneo: primo ostacolo superato!
SECONDO OSTACOLO
Andai finalmente a cercare il mio corso magistrale ed il sistema mi chiese di inserire tutti gli esami in ambito psicologico che avevo sostenuto nel percorso triennale (caratterizzati dall’identificativo M-PSI), indicando il nome del corso, la data dell’esame ed il voto. Erano veramente molte informazioni da inserire! Dovevo aprire il libretto online dell’Università di Verona, recuperare tutte le informazioni e riportarle passo passo nell’altro sito. Nel mentre il tempo scorreva inesorabilmente. Completai finalmente l’inserimento dei dati, confermai che era tutto a posto e che quindi volevo procedere con la richiesta di immatricolazione, quando il sistema mi bloccò di nuovo dicendomi che non possedevo il numero sufficiente di crediti nell’ambito M-PSI per poter procedere: ne avevo 86 contro i 90 richiesti. A quel punto le mie possibilità di iscrivermi si infrangevano ineluttabilmente. Come avrei mai potuto produrre 4 crediti nel giro di poche ore? Anche perché 4 crediti erano un esame, quindi la situazione era irrisolvibile con quei tempi. Non avevo una soluzione e avrei dovuto rinunciare. Mi dava fastidio però, perché non capivo come fosse possibile, perché all’ultimo anno della triennale si doveva scegliere fra due percorsi di studio: uno che si sviluppava maggiormente nell’ambito formativo (percorso L-19), l’altro più nell’ambito psicologico (L-24), ed io scelsi il primo. Dopo aver già fatto qualche esame specifico del percorso che avevo scelto, il prof. Sartori mi disse che dato che la mia tesi si sviluppava molto sull’ambito psicologico, sarebbe stato più sensato fare il percorso L-24, anche perché avendo più materie di tipo psicologico mi avrebbe dato in futuro un eventuale sbocco in più nella scelta di un percorso magistrale, perché l’L-19 permetteva l’accesso solo ad aree formative, mentre l’L-24 consentiva l’iscrizione anche a facoltà di psicologia. Mi fidai e seguii il suo consiglio e fu proprio per questo che, a quel punto dell’iscrizione alla magistrale, mi domandi come fosse possibile che io non avessi sufficienti crediti per procedere con la richiesta. Mi dissi che avrei provato il giorno successivo a sentire l’Università di Padova per chiedere un chiarimento, ma la situazione più probabile era che nei due anni fra la mia laurea triennale e l’anno corrente abbiano semplicemente deciso di aumentare il numero minimo di crediti psicologici richiesti. Non dormii benissimo quella notte.
Sembra però essere vero che la notte porta consiglio: l’indomani, infatti, mi svegliai con un pensiero in testa, ovvero che nel 2007/2008 mi ero già iscritto alla triennale di Scienze della Formazione nelle Organizzazioni a Verona, ed avevo già sostenuto qualche esame. Al tempo avevo interrotto il corso per i continui problemi di salute di mio padre, ma qualche esame lo avevo dato e quindi era da verificare se ne avessi dato anche qualcuno in ambito psicologico. Mi collegai qui al sito dell’Università di Verona e andai alla ricerca degli esami della vecchia carriera… ed eccoli lì: Metodologia e tecniche della ricerca psicologica (4 crediti) e Psicologia dell’apprendimento e della memoria (4 crediti)! Avevo addirittura 8 crediti in ambito psicologico da poter inserire! Andai subito sul sito della facoltà di Padova, ripresi la compilazione della pre-immatricolazione aggiungendo gli altri 8 crediti e finalmente il sistema mi confermò che era tutto a posto. Pagai subito la tassa di 30 € e prima della scadenza delle ore 12.00 risultavo regolarmente pre-immatricolato.
TERZO OSTACOLO
Già, terzo ostacolo. La lotta, infatti, non era finita: il corso Psicologia di comunità, della promozione del benessere e del cambiamento sociale era a numero chiuso, con 121 posti disponibili. Il 21 settembre 2021, giorno in cui uscì la graduatoria ufficiale, io ero al 145° posto.
La graduatoria è calcolata attraverso una formula particolare, che moltiplica i crediti relativi ad ogni singolo esame per il voto ottenuto, somma poi questo risultato per ottenere il punteggio personale di ognuno. Ora, io ammetto di non aver mai ricercato il voto durante la triennale, anche perché ho sempre pensato che mi sarei fermato una volta che l’avessi conclusa. Non puntavo inoltre a laurearmi per crearmi uno sbocco lavorativo, anche perché sono molto soddisfatto del mio lavoro, ma mi interessava aumentare le mie conoscenze personali su ambiti di mio interesse. Detto questo, avevo davanti a me in graduatoria diversi ragazzi e ragazze che erano stati decisamente più “agguerriti” nella ricerca di un voto alto.
Andai a leggere il regolamento di ammissione e questo specificava che i primi 121 in graduatoria avrebbero avuto tempo fino alle ore 12.00 del 1° ottobre 2021 per confermare la loro volontà di iscrizione. In seguito, dal 5 ottobre fino alle 12.00 dell’8 ottobre ci sarebbero state le riassegnazioni e dall’11 ottobre l’ulteriore assegnazione degli eventuali posti vacanti.
Le riassegnazioni non si capiva cosa fossero, ma immaginai si trattasse del trasferimento da altri corsi o atenei, visto che qualche riga sopra nel regolamento si parlava di quello. Fatto sta che avrei dovuto aspettare di vedere se almeno 24 persone prima di me avrebbero rinunciato all’iscrizione effettiva. Il portale aggiornava la graduatoria in tempo abbastanza reale, per cui in quei giorni ogni tanto andavo a vedere come procedevano le cose.
Il 5 ottobre alle 11.35 c’erano ancora 25 posti disponibili. Non vidi la situazione alle 12.00 perché avevo un appuntamento di lavoro, ma diedi per scontato che con diversi giorni di tempo a disposizione, chi avesse voluto iscriversi non avrebbe atteso gli ultimi minuti per farlo. Se le cose fossero rimaste così sarei stati matematicamente dentro, ma anche se ci fosse stato qualche altro iscritto, era comunque probabile che, fra i 24 prima di me fuori graduatoria, non tutti avrebbero proseguito con l’iscrizione. Mi sentii quindi abbastanza sicuro. Bisognava solo aspettare l’11 ottobre e mi fissai in agenda di verificare in tale data, senza più accedere al sito dell’università nei giorni successivi.
QUARTO OSTACOLO
La mattina dell’11 ottobre mi collegai al sito speranzoso di poter terminare la mia iscrizione. Fino a mezzogiorno però non ci fu alcun aggiornamento, fintanto che non comparve un messaggio che riferiva che c’erano 7 posti disponibili per i ripescaggi… Sette? Come sette? Mi stavano dicendo che 18 persone avevano confermato l’immatricolazione negli ultimi 25 minuti possibili?? Non ci credevo. Ero deluso ed arrabbiato. Con solo sette posti sarebbe stato praticamente impossibile entrare. Non ci sarebbero mai state tutte quelle persone che avrebbero deciso di non procedere con l’iscrizione.
Continuavo però a non capire e decisi quindi di chiamare l’ufficio immatricolazioni per venire a capo della questione. Mi rispose una voce maschile a cui spiegai brevemente la situazione e lui fece una verifica: dopo qualche secondo mi disse che in effetti io non potevo iscrivermi, perché risultavo “ritirato” …ma io non mi ero mai ritirato, anzi, ero rimasto in attesa di iscrivermi! Mi spiegò che completata la fase di accettazione di quelli che rientravano nella prima graduatoria, si passava alle “riassegnazioni”, ovvero la fase in cui “la graduatoria scorre e rende disponibili i posti ancora liberi ai successivi aventi diritti”, (cosa che, come dicevo, non era spiegata da nessuna parte) e mi disse che fra questi c’ero anch’io. Non avendo confermato però nei tempi, il sistema mi ha categorizzato come “ritirato”. Mi venne anche spiegato che a quel punto non si poteva più fare assolutamente nulla, in quanto lo status non era modificabile. Avrei dovuto ritentare l’anno successivo e prestare attenzione a tutto il procedimento. Era veramente finita?
QUINTO OSTACOLO
Non ero assolutamente soddisfatto della situazione. Com’era possibile? Ero passato, potevo iscrivermi, ed invece non l’ho fatto nei tempi perché non avevo capito cosa fossero le riassegnazioni. Decisi che non poteva finire lì: dovevo parlare personalmente con qualcuno, di persona e dal vivo.
Quella mattina stessa mi cambiai subito, mi vestii da lavoro (come sapete sono un consulente finanziario), vestito, giacca e cravatta, valigetta professionale e via in macchina alla volta di Padova. A dire il vero non andavo in quella zona di Padova dal 1996, quando facevo ingegneria meccanica, facoltà che guarda caso è proprio a fianco di quella di psicologia. Girai un po’ per capire dov’era l’ufficio immatricolazioni e, una volta trovato, chiesi di parlare con uno dei responsabili.
Quando finalmente mi accolsero, spiegai bene quello che era successo e che, rileggendo attentamente il modulo che spiegava il processo di ammissione, da nessuna parte era spiegato in maniera dettagliata in cosa consistessero le riassegnazioni e che la cosa poteva dare adito ad errate interpretazioni. Detto questo, comunque il responsabile mi spiegò che c’era ancora una possibilità (lo sapevo!): avrei dovuto fare un’istanza scritta alla Rettrice spiegando cosa era successo e chiedendo di poter essere ammesso.
SESTO OSTACOLO
Bene, a quel punto tornai a casa e mi misi subito a scrivere l’istanza alla Rettrice. Ricevetti risposta il giorno successivo, in cui mi dissero che la stessa sarebbe stata valutata se, una volta finiti i ripescaggi, ci fossero stati ancora posti disponibili. Entro 30 giorni dall’ultimo ripescaggio avrei ricevuto una risposta con l’esito. Le riassegnazioni in teoria sarebbero dovute finire il 25 ottobre. Aspettai, ma intanto il 3 ottobre le lezioni erano già cominciate, ed io non avevo alcun modo di poterle frequentare, non essendo iscritto.
Passarono i giorni e le settimane, ma a fine novembre non avevo ricevuto ancora alcuna risposta. Aspettai ancora qualche giorno, ma con il protrarsi del silenzio cominciai a pensare che probabilmente, alla fine, le cose non fossero andate a buon fine.
Il 1° dicembre decisi comunque di scrivere per avere quantomeno una risposta chiara e definitiva. Dopo qualche giorno di silenzio, il 9 dicembre mi arrivò una mail dall’ufficio immatricolazioni con scritto quanto segue:
Gentile Fabio,
la informiamo che la sua istanza è stata accolta.
Per procedere all’immatricolazione la invitiamo a procedere rispondendo a questa mail…
Alla fine ce l’avevo fatta! Dopo molte peripezie ed ostacoli la mia perseveranza aveva ripagato l’impegno.
Ed ora? Sotto con lo studio! Il Settimo Ostacolo è un semestre di lezioni ed esami da recuperare, ma come ormai avrete capito, supererò anche quello.